Blog

Latest Industry News

Un bookjokey in libreria e in agenzia: Patrizio Zurru

di Michela Meloni per mangialibri 

Patrizio Zurru si definisce un bookjokey: libraio da 25 anni, nel 2009 ha ideato insieme agli editori Marcos Y Marcos “Letti di Notte”, appuntamento annuale per lettori mannari. Nel 2014 ha intrapreso un nuovo percorso (sempre al profumo di libri) fondando l’agenzia letteraria Strade Scritte.

Quale personaggio letterario vorresti entrasse nella tuo libreria?
Oblomov (personaggio nato dalla mente dello scrittore russo Gončarov).

Cosa gli consiglieresti?
Ma un divano, è ovvio.

Okay, colpa mia, la domanda esatta è: quale libro gli consiglieresti?
Final cut di Vins Gallico, una storia che racconta in maniera originale l’interruzione delle relazioni, che solo i tagli netti sono in grado di risolvere. Una commedia sulla possibilità di “tagliare” il dolore e le storie che si trascinano stancamente, senza tornare indietro su ciò che non va.

Ti definisci Bookjokey. I lettori cercano ancora consigli di lettura?
Ci sono tre tipologie di lettori che entrano in libreria. I primi arrivano con la ricetta del medico (il ritaglio di giornale con i libri consigliati dai critici o il bestseller del momento), altri cercano il consiglio del libraio e altri ancora si perdono a frugare fra gli scaffali. Preferisco questi ultimi perché la curiosità è sempre sinonimo di una mente aperta, e spirito critico.

Ora hai intrapreso una nuova avventura aprendo l’agenzia letteraria Strade Scritte. Che tipo di autore cerchi?
A questa domanda ti rispondo “à LaPiccolaVolante”. Non cerco una tipologia di autore specifica, cerco una bella storia. Nel panorama editoriale spesso la quantità va a scapito della qualità. Il talent scounting è importante e spesso è più facile trovare una ventata di aria fresca fra le piccole case editrici piuttosto che all’interno delle major, anche se chiaramente non si può fare di tutta l’erba un fascio.

Ti colpisce di più una scrittura brillante o una storia originale?
Preferisco una bella storia, perché la scrittura si può sempre aggiustare e affinare. Una scrittura raffinata senza alcun contenuto alla fine non lascia nulla al lettore.

Quale consiglio daresti a un aspirante scrittore?
Il primo consiglio, il più importante, è: leggere molto e di tutto. Non innamorarsi del proprio libro ma andare ad imparare dagli altri autori, non solo nel panorama nazionale ma mondiale. Ovviamente imparare non significa copiare, ma la lettura e la curiosità sono il primo passo per scrivere un buon libro.

Back to top